Sono Francesca, la mamma di Federica Del Miglio e con questo articolo mi rivolgo ai genitori che, come me, hanno visto volare in cielo un figlio o una figlia a causa del cancro.
La mia Chicca aveva 14 anni, una ragazzina di Pioltello, positiva e piena di energia, che ha scoperto troppo presto di essersi ammalata di una rara forma di tumore. Chicca ha lottato per un anno contro quel mostro che è riuscito a spegnere il suo ottimismo, la sua spensieratezza, la sua solarità. Era il 10 agosto 2016 al pronto soccorso di Monopoli, quando, durante le vacanze con la famiglia, ha ricevuto, a soli tredici anni, la diagnosi che avrebbe cambiato tutto. La battaglia è stata dura, Federica ha combattuto con tutte le sue forze, voleva essere “una ragazza normale”.
Il dolore è stato profondo, ha cambiato tutto.
I sentimenti tanti e contrastanti: rabbia, malinconia, solitudine, shock, intorpidimento, incredulità, depressione, contraddizione, voglia di abbandonare tutto e potrei andare avanti all’infinito…
Ma non è quello che avrebbe voluto Federica, perché lei era una guerriera e io iniziato a seguire il suo esempio, ho imparato da lei…
A un anno dalla sua perdita, io e il suo papà abbiamo deciso di fondare un’associazione: Chicca Il Sole Esiste Per Tutti Onlus.
Un’associazione che ha lo scopo di raccogliere fondi per combattere il cancro attraverso la ricerca medica. L’obiettivo è la raccolta fondi a favore del Reparto di Oncologia Pediatrica dell’Istituto Tumori di Milano.
Da quando abbiamo fondato l’associazione, cerchiamo, con dedizione ed entusiasmo, di fare quello che Chicca avrebbe voluto.
Per me, portare avanti quello in Chicca cui credeva è un modo per tenerla sempre viva, vicino a me.
Siamo riusciti a realizzare anche un libro intitolato Psyché che raccoglie i suoi pensieri, le sue paure nel corso della malattia.
Chicca ha scritto anche una canzone che siamo riusciti ad incidere, che è stata protagonista in una puntata della trasmissione Tv ‘Tu sì que vales’ nel 2018 (se vuoi, ecco il link per vedere il video VIDEO)
Qual è lo scopo di questo articolo? Naturalmente parlare di Chicca ma anche “comunicare” con genitori che hanno subito lo stesso devastante destino.
In rete, leggo migliaia di articoli a riguardo, centinaia di libri, addirittura percorsi presso cliniche. Che dire? Non sono psicologa, non sono un medico.

Io ho trovato la forza di “andare avanti”, come si dice in questi casi, reagendo con la forza e l’entusiasmo nel portare avanti il desiderio di Chicca.

La mia associazione organizza con costanza ed entusiasmo tanti eventi. Faccio volontariato presso il Reparto di Oncologia Pediatrica dell’Istituto Tumori di Milano. Trovo la forza nel sostenere genitori e bambini che stanno subendo la situazione nella quale mi soni trovata io.
Il tutto con la certezza che è quello che avrebbe voluto la mia Chicca.
Il danno psicologico causato dalla perdita di una figlia non guarisce nel tempo. Dopo la morte della persona amata la realtà è che non si può “aggiustare” il suo dolore. Esperti parlano di sentimenti del lutto: shock e ottundimento, agitazione e nostalgia, rabbia, vuoto e infine accettazione: la fase che corrisponde a un ritorno alla normalità precedente la perdita.
In realtà, la profonda tristezza legata al ricordo della figlia perduta non scompare mai…
Mi farebbe piacere che entrassi nel sito web della nostra associazione per conoscerci meglio. Grazie.